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Con la sentenza in commento, la Suprema Corte ha statuito un importante principio in termini di adempimento delle obbligazione contrattuali in ambito di lavoro. La mancata assegnazione da parte del datore di lavoro di obiettivi contrattualmente previsti e, conseguentemente, l’impossibilità da parte del lavoratore di raggiungere gli obiettivi stessi ed ottenere il pagamento delle spettanze a titolo di retribuzione variabile, configura di un danno da perdita di chance. La contrattualizzazione della retribuzione variabile in favore dei dipendenti deve essere, quindi, oggetto di attento vaglio da parte del datore di lavoro anche in una prospettiva di medio-lungo periodo. In alternativa si ritieni opportuno accordare al lavoratore la retribuzione variabile “a tempo determinato”, rivedendo così gli obiettivi e la corrispondente retribuzione periodicamente sulla base delle esigenze e strategie aziendali (Cass. Civ. Lav. n. 2293 del 30.01.2018).